Stelluti Roberto
Biografia
Roberto Stelluti 6 nato il 13 settembre 1951 a Fabriano, dove vive e lavora. Si e dedicato all’incisione fin da ragazzo. Ha frequentato i Corsi Intemazionali di Tecniche dell’Incisione presso l’istituto di Belle Arti di Urbino. Dal 1970 ha partecipato alle più importanti rassegne nazionali della grafica. Tra le presenze pib importanti ricordiamo: -1971, Premio < Omaggio a M. Mazzacurati>>, Alba Adriatica (TE); - 1972, <<<<<<>, Biennale d’Arte Contemporanea, Ancona; ii Biennale d’Incisione << Sottotorchio. Il Linguaggio dell’Incisione”, Osimo (AN); - 1991, << Sottotorchio. Il Linguaggio dell’Incisione”, Museo Civico, San Severn (FG); < , Jesi; - 1993, ” Premio Internazionale Biella per l’Incisione 1993>>, Biella (VC); “i Biennale dell’Incisio ne Romeo Musa> , Galleria d’Arte Form, Bologna; < , Sant’Elpidio a Mare (AP); <<< Dalla Traccia al Segno. Incisori del Novecento dalle Marche> , Mole Vanvitelliana, Ancona; iii Premio Montevertine per l’Incisione”, Radda in Chianti (SI); < , Museo Letterario Petofi Irodalmi, Budapest; II Biennale Nazionale dell’Incisione, Acqui Terme (AL); ” L’incisione nelle Marche” , Cracovia; “Meditazione sul visibile>>, Accademia d’Egitto, Roma; ” Giocattoli>>, Galleria d’Arte “Don Chisciotte” , Roma; - 1996, “Alchimie di visioni in città e in natura>>, Galleria d’Arte della ” Tartaruga>> , Roma; “B rigore della forma> , Verolanuova (BS); ” Bianco & Nero”, Modica (RG).
Critica
Le incisioni di Roberto Stelluti di Federico Zeri
Non intendo discutere né giudicare (anche perché non ne sarei in grado) le incisioni di Roberto Stelluti sotto 1′aspetto tecnico: tuttavia, mi spinge a parlame la fortissima attrazione the esse (sebbene per via di una lettura da dilettante in questo campo delta grafica) hanno esercitato sul mio occhio, sin da quando certe fotografie, di tutt’altro genere (riguardavano gli affreschi del Trecento nelle Chiese di Fabriano) mi posero in contatto con il lo-ro autore. Sono passati da allora molti anni, e spesso mi sono chiesto a cosa fosse dovuto il fascino di queste immagini fissate sulla lastra metallica e poi trasposte a stampa: la risposta non e facile a dire, ma sono ugualmente tentato di spiegarla. Ci sono due modi di percepire e descrivere il mondo the ci circonda; per alcuni di not la realtà oggettiva costituisce qualcosa di estraneo, distaccato dalla nostra persona, o, meglio, dalla nostra mente, la cui spiritualità ospitata in un corpo caduco, non ha nulla a che vedere con la materia inerte e inanimata dei regni inferiori, animate, vegetate e minerale. Per altri (sono un’esigua minoranza) la mente dell’uomo e soltanto la forma piu alta e piu complessa di un’intelligenza che, alto stato latente, anima tutta la materia, e the per gradi, secondo un processo associativo ed evolutivo sempre piu complesso, ricco, articolato, perviene infine a riconoscere se stessa, ad un livello cioe di autocoscienza. Per chi la pensa in questo secondo modo, tutto e legato a tutto; not stessi non siamo the una pane di quell’immenso, infinito essere, di cosmica ampiezza, che soltanto not siamo in grado, per la nostra intelligenza autocosciente, di percepire nella sua infinita dimensione spazio-temporale. to sono tra coloro the credono in questa seconda alternativa, e penso anche the qualcosa di essa si rifletta (forse senza the Fautore se ne renda nemmeno conto) nelle incisioni di Roberto Stelluti. Lo suggerisce la rosa dei soggetti di questi fogli (che a me, dilettante, paiono sorretti da on non comune dominio del mezzo tecnico, ai limiti del virtuosismo), il brulicante, disordinato fermento delle discariche si alterna al sussurro frusciante, misterioso e oscuro, dei sottoboschi. In altre immagini, e la natura vegetate che, agonizzante, attende la propria fine, per l’avanzare implacabile di una tecnologia forse orrida nelle apparenze, ma the riflette una piu alta forma di intelligenza e di razionalità . Altro tema di queste incisioni: gli stabilimenti industriali abbandonati (la cosiddetta archeologia industriale) che, si direbbe, hanno il significato delta chiusura di un periodo, di una fase evolutiva, in attesa di venire assorbite e trasformate in una forma piu alta di quella incessante vita, dalla quale nulla sfugge, nulla può sottrarsi, per quella universale legge di perenne mutamento, the conduce la materia ad interrogarsi su se stessa. Anche le strutture lignee del bellissimo Omaggio a Piranesi, net loro infinito, innumerevole innesto prospettico, sono, e veto, i cadaveri di alberi tagliati, ma esse si ricompongono in una trama di assoluta razionalità che li innalza ad un livello dal quale, a sua volta, prenderà Favvio un ulteriore fase dell’incessante, infinita vicenda. Sotto questo aspetto, motto significativi sono dall’Omaggio: sono l’Opificio abbandonato e 11 Convento di Castel d’Emilio. In ambedue, la vitalita della natura riprende possesso degli spazi delimitati dagli agonizzanti, fatiscenti scheletri della fabbrica e della chiesa barocca; una vita, nuova e antica allo stesso tempo, si espande intrecciandosi ai prodotti della mente dell’uomo, si alterna ad essa come due facce di una medesima, misteriosa realty. E’ raro the in queste immagini si presenti la figura umana; essa è piuttosto implicita nei sedimenti, nelle stratificazioni lasciate, come un taglio geologico in quelle splendide testimonianze del tempo passato the sono L’armadio realista (1978), Omaggio a Giorgio Morandi e Oggetti nello studio, ambedue del 1980. Sfasciacarrozze e barattoli vuoti, farfalle nottume e rose canine, girasoli e gamberi, vivi o morti the siano, appaiono legati da un unico, incessante filo, the e quello dell’universale spirituality the anima la materia, the ne costituisce anzi l’essenza vitale, non immessa ma innata, e the solo noi uomini siamo in grado di percepire e di comprendere. Lascio ad altri il commento tecnico e formale dell’opera di Roberto Stelluti, the per me costituisce un’esperienza di rara profondità , di sottile, poetica suggestione. - Dal catalogo della Personate alla Galleria d’Arte Pananti di Firenze, Edizioni Pananti, Firenze 1988
Eventi / Esposizioni
1978, Bottega ” Giovanni Santi> , Casa di Raffaello, Urbino; - 1982, Bottega d’Arte ” L’Incontro>>, Agugliano (AN); -1984, Galleria d’Arte ” della Bottega Scura>>, Piombino (LI); - 1985, Convento San Francesco, Pioraco (MC); - 1986, Pinacoteca Comunale, Macerata; - 1988, Galleria d’Arte Pananti, Firenze; Palazzo del Boon Gesù, Comune di Fabriano, Fabriano; - 1989, Galleria d’Arte “Don Chisciotte”, Roma; Galleria d’Arte “Il Bilico>>, Olgiata, Roma; Galleria d’Arte L’Incontro>>, Ancona; - 1990, Circolo Riunione Cittadina, Faenza (RA); - 1992, Galleria d’Arte L’Incontro>>, Ancona; - 1993, (insieme a Gianni Cacciarini), Galleria d’Arte Pananti>>, Firenze e nell’ex Chiesa di S. Maria di Costantinopoli, Fabriano; (insieme a Piero Guccione e Piero Roccasalva), Palazzo Favacchio, Scich (RG); - 1995, Stamperia dell’Arancio, Grottammare (AP); Castelbellino (AN); Palazzo Petrangolini, Urbino; ” La Bottega>>, Mirandola (MO); - 1996, Aula Magna Università di Ancona, 91° Congresso.
Biography: Roberto Stelluti was born the 13 september 1951 in Fabriano, where he lives and he works. He dedicated to the etching since boy. He has attended the Intemazional Course of Tecniche of the Etching near the institute of Fine Arts of Urbino. From 1970 he has participated to the more important national reviews of the diagram. Between important presences the GIP we remember: -1971, Prize < Homage to M. Mazzacurati > >, Adriatic Dawn (YOU); - 1972, < < the etching in Italy today ", Padova; - 1976, Competition Figurative Limbs, Savings and loan company of Piacenza, Piacenza; - 1979, III° Biennial one of the Italian Etching, Citadel (PD). - 1984, assigned the "Ginestra of gold of the Cò-black one"; Prize < < G.B. Knows to you ", Sassoferrato, also for the years 1985-87-88-92-93-94; - 1987, < < Of The Marches. One artistic recognition in the territory ". Palace of the Boon Jesus, Fabriano; - 1988, < < Italian Contemporary >>, Klagenfurt and Graz (Austria); - 1989, Extension of Sacred Art, Episcopal Palace, Senigallia; << Italian Contemporary Etching >>, Pesaro; - 1990, Prize < < Marches > >, Biennial of Contemporary Art, Ancona; II° Biennial of Etching < < Alberto Martini ", Oderzo (TV); < Sottotorchio. The Language of the Recording ", Osimo (AN); - 1991, < < Language of the Diagram Originates them ", House of Raffaello, Urbino; - 1992, < Sottotorchio. The Language of the Recording ", Civic Museum, Saint Severn (FG); < < Marchigiana Etching of the ' 900 >>, Rovereto (TN);<< The Diagram of Art in the Marches >>, Jesi; - 1993, << International Prize Connecting rod for the Recording 1993 > >, Connecting rod (VC); << the Biennial one of the Etching of Romeo Musa >>, Gallery of Form Art, Bologna; < < the Recording in the Marches >, Sant’ Elpidio to Sea (AP); < < Incisori Marchigiani Conemporanei >>, Belforte of Chianti (MC); < < Review degh Etching Marchigiani >>, Bagnacavallo (RA); - 1994, “WAYS Triennial of the Etching >>, Museum of the Permanent one, Milan; << From the Trace to the Sign. Etching of the 1900's from the Marches >>, Vanvitelliana Size, Ancona; << III° Prize Montevertine for the Recording >>, Radda in Chianti ; < < Prize Marches 1994 >>, Biennial of contemporary Art, Ancona; - 1995, <>, Bologna; <>, Literary Museum Petofi Irodalmi, Budapest; << II° Biennial National of the Etching >>, Terme Waters (To); << the recording in the Marches >>, Cracovia; << Meditation on the visible one > >, Academy of Egypt, Rome; << Giocattoli > >, Gallery of Art << Don Chisciotte >>, Rome; - 1996, << Alchemies of visions in city and nature > >, Gallery of Art of the << Turtle > >, Rome; << B rigor of the shape >>, Verolanuova (BS); << Black White man & >>, Modica (RG).
Critic : The etching of Roberto Stelluti
by Federico Zeri
I do not mean to discuss neither to judge (also because of I would not be in degree) the etchings of Roberto Stelluti under the technical aspect: however, they (although for via of a reading from amateur in this field graphical delta push me to parlame the strongest attraction the) have exercised on my eye, sin from when sure photographies, of all other kind (regarded cool it of the 1300’s in the Churches of Fabriano) placed to me in contact with their author. They are passes to you from many years then, and often they are asked to me what had had the fascination of these fixed images on the metallic slab and then transposed to press: the answer and easy not to say, but is equally try to explain it. There are two ways to perceive and to describe the world the encircles to us; for some of not the objective truth it constitutes something of stranger, distaccato from our person, or, better, from our mind, the whose spirituality accommodated in a short-lived body, does not have null to that to see with the inert and inanimate matter of the inferior, animated, vegetate reigns and mineral. For others (they are a meager minority) the mind of the man and only complex the high shape piu and more of an intelligence that, high be latent, spirit all the matter, and the for degrees, second a complex, always rich associative and evolutionary process more, articulated, finally reaches to recognize if same, to a level that is of auto-conscience. For who it thinks it in this according to way, all and legacy to all; not same we are not the an immense, infinite one bread of that to be, of cosmic amplitude, than not we only are in degree, for our self-conscious intelligence, to perceive in its infinite dimension space-thunderstorm. To they are between those people the believe in this second alternative, perhaps and task also the something of it is reflected (without the Supporter if of it renders not even account) in the etchings of Roberto Stelluti. It suggests the rose of the subjects of these sheets (than to me, amateur, they seem supported from on not common dominion of technical means, to the limits of the virtuosism), the swarm, untidy ferment of the rubbish dumps alternate to I whisper myself ustling, mysterious and dark, of the underbrushs. In other images, and the nature vegetate that, death, attends the own end, for implacable being left over of a technology perhaps horrid in the appearances, but the reflects one piu high shape of intelligence and rationality. Other topic of these recordings: the industrial plants abandon (the so-called industrial archaeology to you) that, it would be said, have the meant delta closing of a period, of an evolutionary phase, in wait to come absorbed and transformed in a high shape piu of that incessant life, from the which null escapes, null one can escape, for that universal law of perennial change, the lead the matter to interrogate themselves on if same. Also the lignee structures of the beautifulst Homage to Piranesi, net they infinitely, innumerevole perspective graft, are, and veto, the corpses of trees cuts to you, but they are recomposed in a weft of absolute rationality that raises them to a level from which, in its turn, will take to Favvio an ulterior phase of the incessant, infinite vicissitude. Under this aspect, maxim meant is from the Homage: they are abandoned Factory and the Convent of Castel d’ Emilio. In both, vitality della the nature resumes possession of the spaces delimits to you dagli death, fatiscenti skeletons della factory and della baroque church; a life, ancient new and at the same time, are expanded interlacing itself to the products of the mind of the man, alternate to it like two faces of one same, mysterious realty. Rare is the in these present images the human figure; it is rather implicit in sediments, in the stratifications left, like a geologic cut in those splendid testimonies of the last time the is realistic closet (1978), Homage to George Morandi and Objects in the study, both of 1980. Empty Sfasciacarrozze and jars, canine butterflies nottume and roses, sunflowers and lobsters, you live or died the are, appear legacies from only, incessant thread, the and that one of universal spirituality the the spirit the matter, the of it constitute indeed the vital essence, immessa but not innate, and the only we men are in a position to perceiving and to comprise. I leave to others the technical and formal comment of the work of Roberto Stelluti, the for me constitutes a experience of rare depth, of thin, poetica suggestion.
From the catalogue of the Personate to the Gallery of Pananti Art of Florence, Pananti Editions, Florence 1988
Exposition / Event:
PERSONAL EXTENSIONS
- 1978, Bottega << Giovanni Knows to you >>, House of Raffaello, Urbino; - 1982, Bottega d’ Arte << the Encounter > >, Agugliano (AN); -1984, Gallery of Art << Of the Dark Bottega > >, Piombino (LU); - 1985, Saint Convent Francisco, Pioraco (MC); - 1986, Communal Pinacoteca, Macerata; - 1988, Gallery of Pananti Art, Florence; Palace of the Boon Jesus, Common of Fabriano, Fabriano; - 1989, Gallery of Art << Don Chisciotte >>, Rome; Gallery of Art << the Balance > >, Olgiata, Rome; << Gallery of Art the Encounter > >, Ancona; - 1990, City Circle Reunion, Faenza (RA); - 1992, Gallery of Art the Encounter > >, Ancona; - 1993, (with to Gianni Cacciarini), << Gallery of Pananti Art > >, Florence and in the former Church of S. Maria di Costantinopoli, Fabriano; (with to Piero Guccione and Piero Roccasalva), Favacchio Palace, Scich (RG); - 1995, Printing office of the Orange, Grottammare (AP); Castelbellino (AN); Palace Petrangolini, Urbino; << The Bottega > >, Aiming It (MO); - 1996, Classroom Magna University of Ancona, 91° Conference < < Italian Botanical Societ >.